Archivio mensile:dicembre 2015

Perché ci cancelliamo da Facebook e poi non vediamo l’ora di tornare?

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2015-12-31_10h48_49

Uno studio svela le quattro principali cause della social media reversion, ovvero perché non riusciamo a stare troppo tempo lontani da Facebook

 

Cosa succede quando un utente abbandona volontariamente il suo account Facebook? Un gruppo di ricercatori della Cornell University ha provato a rispondere alla domanda e il responso che forse non ci si aspettava è che, dopo un periodo relativamente breve di  ‘astinenza’, la maggior parte torna a riattivare il proprio profilo. È quello che gli stessi studiosi hanno indicato come social media reversion, collegandolo a quattro ragioni fondamentali.

Su un campione di 40 mila utenti che, nel 2014, avevano risposto all’appello della no-profit Just di astenersi da Facebook per almeno 99 giorni, è stato registrato, infatti, un alto tasso di ritorno alla piattaforma di casa Zuckerberg – in alcuni casi molto prima del limite prefissato. Le motivazioni per cui i partecipanti hanno dichiarato di voler tornare attivi su Facebook hanno permesso, così, di elaborare un modello di quattro fattori fondamentali che impedirebbero di stare lontani dal più popolare dei social network.

#1 Se il social diventa abitudine (o dipendenza). Tra le cause principali di una veloce social media reversion c’è considerare lo “stare” sul social network parte integrante della propria routine quotidiana. Anche chi pensa di avere una sorta di dipendenza da Facebook è più incline a riattivare presto il proprio account.

#2 Attenzione alla privacy. Sono gli utenti più sensibili alla propria riservatezza o all’idea che la propria attività sui social possa essere oggetto di monitoraggio –da parte dei governi o di giganti del marketing, per esempio- a fare con meno probabilità ritorno su Facebook. Il contrario, invece, succede per chi usa Facebook per gestire la propria immagine e l’impressione che gli altri hanno di sé – in gergo, chi sui social fa soprattutto impression management.

#3 Quanto conta lo stato d’animo? Stando allo studio della Cornell pubblicato su Social Media + Society, restare alla larga da Facebook è più facile per chi, al momento dell’abbandono della piattaforma, è di buon umore. Al contrario, per chi sta passando un momento difficile è alta la probabilità di far ritorno sulla bacheca Facebook.

#4 Essere utenti consapevoli. Non solo chi utilizza altri social network (Twitter in primis) torna con meno probabilità alla piattaforma di Mark Zuckerberg. Questo tipo di utenti è in genere più attento all’impatto della tecnologia sulla vita e le relazioni di tutti i giorni: perciò se decide di riattivare il proprio profilo Facebook, lo fa cambiando il proprio modo di stare sul social –per esempio disinstallando l’app sullo smartphone, riducendo il numero di amici o il tempo passato sulla piattaforma.

Fonte: http://www.insidemarketing.it/perche-ci-cancelliamo-da-facebook-e-poi-non-vediamo-lora-di-tornare_11353/

Red

PIGLIARU sulla ASUR UNICA: ecco perchè aumentiamo temporaneamente le tasse

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La SANITA’ SARDA E’ FORTEMENTE IN CRISI (ne abbiamo parlato QUI ) e per questo è stata approvata la PROPOSTA di una UNICA ASUR (Azienda Sanitaria Unica Regionale).

MOLTI I PUNTI OSCURI di una legge che appare ancora poco trasparente anche se la buona volontà e le intenzioni sono apprezzabili e condivisibili.

Per esempio, eliminare le Asl significa sfoltire la Sanità Sarda in fatto di direttori generali (per ora i commissari sono stati confermati fino al 30 giugno): o ce li ritrovremo sempre, magari in altra veste, come DIRETTORI DI AREA VASTA (vedi Asur Marche)?

Inoltre si è tenuto in debito conto la problematica correlata alla difficile viabilità delle zone interne della Sardegna?

DICE PIGLIARU: “dobbiamo rimettere in ordine i conti altrimenti si va incontro ad una situazione insostenibile…” sempre il Presidente della Regione dichiara inoltre che i livelli di tassazione sono decisamente troppo alti, però appena possibile…

TERRA DA COLTIVARE: IO ho, TU non hai, ci mettiamo d’accordo?

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2015-12-29_09h41_22

SECONDO VOI, E’ UNA BUONA IDEA?
“Siete proprietari di piccoli terreni agricoli marginali e non
edificabili?
Sappiate che quasi certamente quel bene non ha alcun valore economico ma un grande valore ambientale e sociale.
terraXchange ha la finalità di far cambiare punto di vista e far emergere questo valore troppo spesso nascosto.
I terreni agricoli che i nostri avi hanno dissodato e reso fertili con grande fatica non possono e non devono venir abbandonati ma devono poter essere riutilizzati nel totale rispetto ambientale.
La terra è fonte di buon cibo, di benessere vero e di grosse soddisfazioni produttive.” Leggi http://www.terraxchange.org/mission/

BANCHE FALLITE, CANTONE: sono un GARANTE non un PARAFULMINE!

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2015-12-29_09h31_06

In un POST precedente abbiamo scritto di CONFLITTO DI INTERESSE, di RISPARMIATORI TRUFFATI, di INTRECCI tra BANCHE E POLITICANTI di un BUCO accertato dalla Banca D’ITALIA di TRE MILIARDI di EURO.

Il Presidente Mattarella nel discorso tenuto al Quirinale per gli Auguri Natalizi e di Fine Anno alle Alte Cariche dello Stato – presenti anche RENZI E LA BOSCHI – non ha perso tempo per dire ai presenti – tra le tante osservazioni fatte – che “Avere cura della Repubblica vuol dire tutelare e valorizzare il risparmio, elemento di forza caratteristico della nostra economia.

Si avverte fortemente l’esigenza di un riordino e di un recupero di razionalità nel processo legislativo.

Le riforme non riguardano solo l’organizzazione costituzionale, ma dovranno anche imprimere una svolta rispetto all’uso improprio di strumenti e procedure.

Di fronte a gravi e recenti episodi relativi ad alcune banche locali che hanno suscitato comprensibile preoccupazione, occorre un accertamento rigoroso e attento delle responsabilità. Sono di importanza primaria la TRASPARENZA e la CORRETTEZZA ETICA”.

Ci auguriamo che le sue parole vengano meditate e ricevute seriamente dai nostri politici!

LUIGI PILLONI

SENZATETTO: secondo l’ISTAT per loro sarà un Natale Triste!

testa

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Le LUMINARIE (dove ci sono…) contribuiscono a rendere festoso il CLIMA NATALIZIO ma NON PER TUTTI: l’ISTAT il 10 dicembre ha diffuso questi dati:

“LE PERSONE SENZA DIMORA

Nel 2014 è stata realizzata la seconda indagine sulla condizione delle persone che vivono in povertà estrema, a seguito di una convenzione tra Istat, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Federazione italiana degli organismi per le persone senza dimora (fio.PSD) e Caritas Italiana.

Si stimano in 50 mila 724 le persone senza dimora che, nei mesi di novembre e dicembre 2014, hanno utilizzato almeno un servizio di mensa o accoglienza notturna nei 158 comuni italiani in cui è stata condotta l’indagine. Tale ammontare corrisponde al 2,43 per mille della popolazione regolarmente iscritta presso i comuni considerati dall’indagine, valore in aumento rispetto a tre anni prima, quando era il 2,31 per mille (47 mila 648 persone).

Il collettivo osservato dall’indagine include tuttavia anche individui non iscritti in anagrafe o residenti in comuni diversi da quelli dove si trovano a gravitare. Circa i due terzi delle persone senza dimora (il 68,7%) dichiarano di essere iscritte all’anagrafe di un comune italiano, valore che scende al 48,1% tra i cittadini stranieri e raggiunge il 97,2% tra gli italiani.

La quota di persone senza dimora che si registra nelle regioni del Nord-ovest (38%) è del tutto simile a quella stimata nel 2011, così come quella del Centro (23,7%) e delle Isole (9,2%); nel Nord-est si osserva invece una diminuzione (dal 19,7% al 18%) che si contrappone all’aumento nel Sud (dall’8,7% all’11,1%) (Prospetto 1).

Rispetto al 2011, vengono confermate anche le principali caratteristiche delle persone senza dimora: si tratta per lo più di uomini (85,7%), stranieri (58,2%), con meno di 54 anni (75,8%) – anche se, a seguito della diminuzione degli under34 stranieri, l’età media è leggermente aumentata (da 42,1 a 44,0) – o con basso titolo di studio (solo un terzo raggiunge almeno il diploma di scuola media superiore).

Cresce rispetto al passato la percentuale di chi vive solo (da 72,9% a 76,5%), a svantaggio di chi vive con un partner o un figlio (dall’8% al 6%); poco più della metà (il 51%) dichiara di non essersi mai sposato.

Anche la durata della condizione di senza dimora, rispetto al 2011 si allunga: diminuiscono, dal 28,5% al 17,4%, quanti sono senza dimora da meno di tre mesi (si dimezzano quanti lo sono da meno di 1 mese), mentre aumentano, le quote di chi lo è da più di due anni (dal 27,4% al 41,1%) e di chi lo è da oltre 4 anni (dal 16% sale al 21,4%).”

Red