Anche in Sardegna sono partiti i blocchi delle principali arterie stradali.
Si registrano interruzioni pacifiche al traffico un po’ dappertutto sulla 130 sulla 131 a Cagliari e a Villamassargia (blocco al quale fanno riferimento le immagini).
Anche le ragioni delle proteste dei camionisti sardi sono identiche a quelle dei loro colleghi siciliani e continentali in genere: il caro anzi carissimo gasolio, la concorrenza che tende a livellare al ribasso i ricavi già peraltro ridotti a livelli di pura sopravvivenza.
La crisi economica generale e le manovre del governo Monti fanno il resto.
In Sardegna che tra le regioni italiane è agli ultimi posti per il basso livello degli indicatori economici fondamentali, alla protesta si aggiungono i disoccupati, il mondo delle campagne, i pensionati e coloro che lavorano da precari e non, nel settore dei servizi (scuole, università, sanità, pubblico impiego).
I forconi sardi sono ben decisi ad ottenere anche quello che il governo e i partiti procrastinano ovvero riformare le istituzioni (ogni riferimento alla vergognosa legge elettorale porcellum e alla mancata scelta di intervenire concretamente – tagliandoli – sui privilegi della casta non è assolutamente casuale)
Clicca sulla foto per lanciare il video
MCTV
p.s. I manifestanti ci tengono a precisare che la protesta è apartitica, pacifica e per questo non intendono in alcun modo essere strumentalizzati.