La corruzione indica, in senso generico, la condotta di un soggetto che, in cambio di danaro oppure di altri utilità e/o vantaggi che non gli sono dovute, agisce contro i propri doveri ed obblighi.
Il fenomeno ha molte implicazioni, soprattutto dal punto di vista sociale e giuridico; uno Stato nel quale prevale un sistema politico incontrollabilmente corrotto viene definito “cleptocrazia“, cioè “governo di ladri“, oppure, nel senso più dispregiativo del termine,”repubblica delle banane” (ovvero uno Stato – solitamente sudamericano – politicamente instabile, governato da una oligarchia ricca e corrotta… (cit.)
E in Italia? Intanto specifico che faccio espressamente riferimento al Sistema Italia, quindi a tutte le componenti istituzionali, finanziare e umane che ne costituiscono l’ossatura e l’anima.
Secondo l’Ansa la nostra Nazione é allo stesso livello del Senegal e al primo posto in Europa.
Inoltre, “la Commissione europea, nel rapporto sulla corruzione, presenta un quadro allarmante dell’ Italia.
Il valore della corruzione calcolata dal dipartimento della Funzione Pubblica, è di circa 60 miliardi all’anno, che corrisponde al 4% del Pil, e alla metà dell’ammontare complessivo del suo valore a livello europeo di 120 miliardi di euro annui.
Per quanto concerne invece la sua percezione da parte degli italiani,
in un recente sondaggio Eurobarometro il 97% degli intervistati, considera che la corruzione sia diffusa nel Paese, contro una media europea del 76% e il 92% delle imprese italiane ritiene che la corruzione ostacola la libera concorrenza. In tal senso, la Commissione europea, è dell’idea che l’Italia dovrebbe intervenire contro il fenomeno corruttivo, rafforzando le norme in merito all’integrità dei leader politici e dei pubblici funzionari, alle leggi ad personam, il conflitto d’interessi, gli appalti truccati, ed estendendo i poteri e sviluppare la capacità dell’autorità nazionale anticorruzione Civit, Commissione indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche. in modo che possa reggere saldamente le redini del coordinamento e svolgere funzioni ispettive e di supervisione efficaci, anche in ambito regionale e locale.” (cit.)
E’ di poco più di un mese fa lo scandalo “Mafia Capitale” sul quale, senza dubbio per la trasversalità che contraddistingue le indagini, é sceso un pietoso silenzio: non se ne parla più! Vi siete chiesti perchè?
Ancora non ci siamo ripresi dallo scandalo “cupole e cupolette scoperchiate in ogni dove” che “Incalza come un Lupi… un’altra vicenda di pseudo mafiosi che si spartivano fra loro appalti e commesse pubbliche di decine di miliardi di Euro a fronte di mazzette, tangenti, favori e chi più ne ha più ne metta.
Però almeno per opportunità politica Lupi non si dimette tanto da far dire agli sconcertati Cinque Stelle ” ma cosa bisogna fare in Italia per dimettersi senza se e senza ma, ancora non basta“?.
In capo a questa vicenda un Renzi che viene attaccato da Sabelli (ANM) di Prender a “schiaffi i pm e di accarezzare i corrotti”.
Anche per il Premier non sarà giunta l’ora di dare concretezza, con i fatti, alle tumltuose parole che farfuglia tutti i giorni (sabati e domeniche comprese) inondando tutti i media a Lui genuflessi!
Intanto gli Italiani tutti i giorni continuano ad arrancare e a diventare sempre più poveri.
Un’ultima considerazione: vogliamo che in Italia cambi qualcosa? Allora basta schifarci è importante che in tutti Noi ritorni la voglia di combattere affinchè sia possibile ricreare un mondo civile e soprattutto migliore.
Luigi Pilloni